La Svizzera era diventata in qualche modo una parolaccia per lassità occidentale: qualsiasi programma o azione ritenuta non islamica era rimproverato con un beffardo promemoria che l'Iran non era affatto Svizzera.
(Switzerland had somehow become a bywordfor Western laxity: any program or action that was deemed un- Islamic was reproached with a mocking reminder that Iran was by no means Switzerland.)
In "Reading Lolita in Teheran: A Memoir in Books", Azar Nafisi evidenzia come la Svizzera rappresenti uno standard di permissività occidentale. La giustapposizione dell'Iran con la Svizzera funge da critica delle restrizioni sociali imposte in Iran, in particolare per quanto riguarda le libertà culturali e personali. Il riferimento indica che le azioni o i programmi ritenuti inaccettabili in Iran vengono spesso licenziati con il promemoria che non si allineano con le norme occidentali come esemplificato dalla Svizzera.
La narrazione di Nafisi suggerisce un desiderio per le libertà associate agli stili di vita occidentali, attirando l'attenzione sul netto contrasto nei valori culturali. Questa beffa sottolinea come i vincoli della società iraniana siano in forte sollievo contro la percepita lassità della Svizzera, mostrando così le sfide e le complessità della vita in un regime restrittivo in cui gli ideali occidentali sono entrambi ammirati e respinti.