Tolkien ha immaginato il Signore degli Anelli come un libro molto simile a The Hobbit: rivolto a un pubblico giovane, costruito attorno all'umorismo e allo scherzo e modellato sulla struttura di una storia folktale o fata. Lo ha persino chiamato il sequel di Hobbit o il nuovo Hobbit. Lui


(Tolkien imagined The Lord of the Rings as a book very much like The Hobbit: aimed at a young audience, built around humor and pranks, and modeled on the structure of a folktale or fairy story. He even called it the Hobbit sequel or the new Hobbit. He)

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Tolkien immaginò il Signore degli Anelli come una continuazione dello Hobbit, per un periodo demografico più giovane. Mirava a infondere la narrazione con umorismo e buffonate giocose, strutturandola in modo simile alle racconti popolari tradizionali o alle fiabe. I suoi primi riferimenti al lavoro includevano la definizione di un sequel di Hobbit.

Nel suo libro, Bandersnatch: C. S. Lewis, J. R. R. Tolkien e la collaborazione creativa degli Inklings, l'autore Diana Pavlac Glyer esplora gli sforzi collaborativi di Tolkien e dei suoi contemporanei. Sottolinea come questi scrittori si siano influenzati a vicenda, modellando i loro processi creativi e infine incidendo sul panorama letterario della fiction fantasy.

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gennaio 25, 2025

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