Attualmente molte persone pensano che viviamo in un mondo predeterminato che segue un corso fisso e consolidato. Le decisioni passate ci hanno letto l'inquinamento, la depersonalizzazione e lo sporco urbano; Qualcuno ha deciso per noi e ora affrontiamo le conseguenze.
(Currently many people think that we live in a predetermined world that follows a fixed and established course. The past decisions have read us the pollution, depersonalization and urban dirt; Someone decided for us and now we face the consequences.)
Molte persone oggi percepiscono che la nostra esistenza si svolge secondo un percorso predeterminato, modellato da precedenti decisioni e azioni. Questa nozione suggerisce che le scelte fatte in passato hanno portato a problemi significativi come l'inquinamento, la depersonalizzazione e il declino degli ambienti urbani. Solleva l'idea che queste conseguenze derivino da decisioni al di fuori del nostro controllo, lasciandoci con l'onere delle loro ripercussioni.
Il libro di Michael Crichton "The Terminal Man" incapsula questo sentimento, evidenziando come le scelte collettive del passato abbiano modellato la nostra realtà attuale. L'autore suggerisce che gli sviluppi sociali a cui assistiamo oggi sono i risultati delle decisioni esterne prese da altri, che ora dobbiamo navigare e contenderci, riflettendo una disconnessione tra agenzia personale e questioni sistemiche.